Il 2 settembre 2025 si apre con dichiarazioni destinate a influenzare il futuro della guerra in Ucraina e i rapporti tra Russia, Europa e Stati Uniti. Da Pechino, Vladimir Putin ha affermato che la Russia non si è mai opposta all’ingresso di Kiev nell’Unione Europea, sottolineando però che l’adesione alla NATO resta una linea rossa invalicabile per la sicurezza nazionale. Un’apertura diplomatica che arriva in parallelo a un incontro con Xi Jinping, che ha accolto il leader russo come un “vecchio amico” e ha ribadito la forza della cooperazione strategica tra Cina e Russia.
Mentre Mosca sembra voler mostrare flessibilità sul versante europeo, l’Alleanza Atlantica resta in allerta. Il segretario generale della NATO ha ammonito che l’aumento delle forze armate russe non può essere interpretato come una semplice esercitazione, ma come segnale di una preparazione concreta. Intanto i leader europei discutono di nuove garanzie di sicurezza, in attesa di un incontro cruciale a Parigi con Volodymyr Zelensky e i vertici occidentali.
La giornata segna dunque un passaggio delicato: la Russia apre spiragli verso l’Europa, la Cina rafforza l’intesa con Mosca e l’Occidente deve decidere come rispondere a un equilibrio sempre più fragile.

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